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è il caso di riproporre le problemtiche delle varianti, chi vuole capire capisce..........
"Il Crescent? All'altezza del Comune" Il Mattino - 12 maggio 2009
FULVIO SCARLATA «L’altezza del Crescent? È in linea con quella del Comune, di palazzo Edilizia e con il palazzo dello 089». Vincenzo De Luca risponde alle obiezioni su piazza della Libertà. All’Ordine degli ingegneri con l’assessore De Maio aveva fatto intravedere le grandi possibilità professionali che si aprono perché «i primi sette comparti edilizi del Piano urbanistico partono entro due mesi, mentre si completa l’iter per 3000 alloggi popolari». Le obiezioni sull’opera di Bofill, ormai codificate dal comitato no-Crescent, rincorrono il sindaco.
Che risponde a tono: «Credetemi - dice - il vero scempio era la piazza prevista da Bohigas». Incontro cordiale, all’ordine degli Ingegneri, per parlare di urbanistica. Il presidente Armando Zambrano rinnova la proposta di collaborazione con il Comune. I membri della Giunta elencano le semplificazioni introdotte con la variante normativa al Puc e il programma di trasformazione urbana in corso. La questione del Crescent, però, preme. È Gerardo Trillo, ex segretario dell’Ordine, a sollevare le ormai note obiezioni: «Notiamo che scompare il parco di 30mila metri quadrati previsto a Santa Teresa da Bohigas mentre si moltiplicano i parcheggi da 250 a mille posti auto. Il progetto non rispetta gli indici di piantumazione, prevedendo nell’intera piazza solo quattro palme. Non si capisce perché viene conteggiato come verde pubblico attrezzato quello che è una semplice griglia a forma di margherita: una griglia simile a piazza Malta già fa scivolare la gente. Inoltre: c’è chi sostiene che dal centro della piazza non si vedrà il castello di Arechi. Allora perché non eliminare le polemiche fornendo un rendering del progetto effettivo?». Sono le accuse mosse da tempo all’opera. Agli ingegneri, però, Vincenzo De Luca dà le sue risposte: «L’obiettivo del Crescent è dare una piazza monumentale a Salerno che sia moderno elemento di identità per la città, una scenografia per grandi eventi e un elemento di attrattività per i turisti. Avevamo posto ai progettisti due condizioni: l’apertura verso le due Costiere e i servizi. Il progetto di Bohigas non risolveva questo problema, la piazza era chiusa alla costiera amalfitana e al mare e aperta verso il Lungomare: era un vero delitto ambientale». Il sindaco si dilunga sulle varie obiezioni. A cominciare dall’altezza «che è in proporzione con i palazzi del Lungomare Trieste: se fosse 10 metri in meno sarebbe una immensa porcheria perché non si vedrebbe il castello ma il palazzo dell’Inail. Il primo atto di civiltà è mimetizzare quell’edificio». De Luca fornisce anche i dati: il Crescent è alto 24,5 metri, la piazza si alza di 3 metri dal livello del mare per dar spazio ad attività commerciali a livello spiaggia, c’è una pendenza per le acque che su 210 metri di lunghezza aggiunge 2,10 metri di dislivello. In realtà anche dal Comune si ammette che oltre ai 24,5 metri del Crescent ci sarà un frontone che può arrivare fino a 2,5 metri, cioé l’edificio è alto, da solo, almeno 27 metri (molto vicini ai 28 metri citati dal comitato contro l’opera). «Il Crescent è la conclusione monumentale del lungomare - continua De Luca - Bohigas non pensava a un parco, ma ad un palmeto sulla spiaggia dove non si va con scarpe da passeggio. E per il verde c’è il Lungomare e la villa comunale. Con il ripascimento della spiaggia, Santa Teresa diventerà come la parte costiera orientale di Barcellona». Difesi anche i parcheggi «necessari per il porto turistico e troppo costosi da fare su più livelli» e la necessità di residenze private «per non far morire la piazza alla chiusura degli edifici e per rendere utile l’investimento». Che sarà di 150 milioni, dopo che il Comune tra proprietà del demanio, binari Fs e canalizzazione del torrente Fusandola ha speso almeno 15 milioni (più gli 11 per il Jolly Hotel, non citati). Nessun accenno invece alla necessità di fornire un rendering dell’opera. ---------------------------------------------------------------------------------------------------- venerdì 20 marzo 2009 Comitato No Crescent a Salerno
Etichette: CAMPANIA A SALERNO NASCE UN COMITATO PER DIRE NO
AL CRESCENT DI BOFILL
A Salerno è nato un Comitato per dire no al "Crescent", il mastodontico lotto cementizio progettato dall'architetto catalano Bofill. Centinaia di cittadini si sono mobilitati contro l'edificio – saracinesca che sorgerà nei pressi della storica spiaggia di Santa Teresa, un'area –tra le più pregiate - che chiude il noto lungomare della città tirrenica.
Il progetto prevede la costruzione di centinaia di alloggi privati a immediato ridosso del mare, in una zona – in tempi recenti - demanio marittimo . Un enorme edificio a mezza-luna. E poi parcheggi pertinenziali interrati, e così via. Tutto stretto nelle mani dei privati . Il vantaggio per la collettività risiederebbe nella costruzione di parcheggi sotterranei, ora invero già esistenti in superficie. Anni dopo gli abbattimenti del "Fuenti", delle catapecchie lungo la Litoranea di Eboli, del Villaggio Coppola a Castelvolturno, del cosiddetto "edificio saracinesca" a Punta Perotti sul lungomare barese, sul lungomare di Salerno si dà corpo ad interventi esalanti un intenso odore cementizio. Quarantaquattro mila metri cubi di calcestruzzo. Una "muraglia" alta trenta metri che si estenderà per ben trecento metri alterando per sempre un pezzo di città: tratti emblematici del Lungomare e del centro storico vedranno chiudersi la visuale verso il mare e verso la Costiera dall'anfiteatro di cemento di Bofill.
Il Comitato "No Crescent" in pochi giorni ha raccolto decine di adesioni e di firme: l'obiettivo è opporsi all'alterazione del paesaggio e alla programmata cementificazione di Santa Teresa. Il pensiero corre veloce ad Armando Perotti - poeta barese – che negli anni '20 lottava contro l'edificazione del "palazzo - saracinesca" il quale rappresentava un ostacolo all'estensione a perdita d'occhio del lungomare del capoluogo pugliese. Così il letterato dava voce alla sua indignazione: "Compierono la <criminosa follia> di chiudere con un edificio, di cui non discuto la forma e gli scopi, lo sbocco del corso sul mare. In un altro Paese quella infamia sarebbe stata cancellata a furia di popolo: da noi ci si abitua a tutto, anche ad essere accecati, a essere soffocati". Mobilitarsi per non rimanere asfissiati dal cemento è ora possibile.
Comitato NO CRESCENT
Il Consiglio direttivo:
Pierluigi Morena, avvocato
Renato Giordano, architetto
Luciana Cantore, geologo
Gennaro Antico, ingegnere
Andrea Cioffi, ingegnere
Feliciano Di Niola, architetto
Marco Coraggio, architetto
[email protected]
--------------------------------------------------------------------------------------------------- toh anche il Marina di Arechi si costruira con variante...ma in questa città si costruisce tutto con variante http://www.comune.salerno.it/allegati/4719.pdf
Edited by elman - 10/6/2009, 20:26
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